Del cucinar sano: pentole e piastre in pietra ollare


La pietra ollare o steatite è una roccia diffusa in tutto il pianeta, solitamente di colore verde, ricorda la giada,  deve la sua duttilità all’alta percentuale di talco cotenuto nel magnesio idrato silicato, mentre magnesite e penninite, ne assicurano compattezza e durabilità. La steatite è utilizzata da secoli data la facilità di modellarla, pulirla, levigarla anche con strumenti metallici relativamente semplici.

Gioia di scultori ed artisti Plinio il Vecchio (23 C.E.-79 C.E) nella sua Historia Naturalis ne attesta la lavorazione “al tornio in forma di recipienti per cuocere cibi e piatti da portata” già dal I sec C.E.

E’ una pietra molto resistente, all’escursione termica, al calore diretto, all’inquinamento atmosferico ed ha un’eccezionale conservazione della temperatura. Ne consegue che piastre e pentole possano essere tramandata di generazione in generazione senza che le sue caratteristiche o il suo funzionamento siano alterati.

 

Quando si acquista una pietra od una pentola ollare è necessario “trattarla” per il primo utilizzo:
– lavate la pietra ollare con acqua salata ed asciugatela accuratamente.
– ungetela con olio vegetale da entrambi i lati e lasciatela riposare per almeno 24 ore in modo che l’olio venga assorbito;
– riscaldate la pietra ollare ora in modo graduale e uniforme: la fiamma non dovrà mai essere diretta verso un unico punto della pietra, ma raggiungere in maniera uniforme tutta la sua superficie inferiore, così che non si formino crepe sulla superficie. Per accertarvi che la pietra ollare abbia raggiunto la temperatura necessaria fate cadere su di essa una goccia di aceto: se evapora subito la pietra è pronta per la cottura.


Anche negli utilizzi successivi è opportuno che la pietra ollare sia riscaldata gradualmente anche se utilizzate la brace per cucinare. Potete cucinare gli alimenti direttamente sulla pietra ollare, oppure al cartoccio particolarmente raccomandata per ortaggi e tuberi.

Immune all’azione degli acidi alcalini conserva le proprietà nutritive degli alimenti, naturalmente anti-aderente permette di cucinare senza l’aggiunta di grassi e senza temere che il cibo si attacchi sul fondo, il fatto che non assorba gli odori dei cibi ne facilita ulteriormente la pulizia che non deve mai avvenire versando acqua fredda direttamente sulla pietra quando questa è ancora calda. E’ necessario attendere che la pietra ed eventuali altri supporti in metallo si raffreddino. Non utilizzate alcun tipo di detersivo o di detergente perché la superficie porosa potrebbe assorbire sostanza indesiderate liberate poi in un ulteriore utilizzo ed assorbita dagli alimenti. La pulizia della pietra ollare può essere effettuata semplicemente utilizzando un raschietto e con acqua e aceto, oppure acqua e limone.

Stoviglie acquistate ed utilizzate con amore che possono essere tramandate … e se fossimo di nuovo orgogliosi della pentola della Nonna?

Post a cura di Debora Menozzi.

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